Sulla via dei re magi, trekking urbano a Firenze.
Sulla via dei Re Magi trekking urbano a Firenze
DOMENICA 5 GENNAIO 2025 ore 16:00
Ritrovo ore 16,00 in Piazza Signoria Davanti a Revoire
Sulla via dei Re Magi, sarà un percorso affascinante per le vie di Firenze che ci consentiranno di scoprire una città inedita che percorreremo tra vicoli antichi. Il percorso ci darà molti spunti per parlare dei Magi.
Chi erano i Re Magi, da dove venivano e cosa portarono in dono a Gesù. Un percorso immaginario sulla via di questi misteriosi personaggi, prendendo spunto dalle bellezze della città.
DA NON PERDERE
Durata del Percorso un’ora e quarantacinque minuti
Quota di partecipazione € 11,00 a persona
compresi auricolari per migliore ascolto
PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE SCRIVENDO :
Mail: visiteguidate@associazionemarginalia.org
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Secondo le testimonianze arrivate dallo storico greco Erodoto, vissuto nel quinto secolo prima della nascita di Gesù, il legame tra religione e astronomia era molto forte tra i Medi, e i sacerdoti erano le persone più colte all’interno della comunità. Per cui si può pensare ai magi, nel racconto di Erodoto, come a degli astronomi, saggi che si occupavano anche dell’interpretazione dei sogni. Proprio perché i sacerdoti erano considerati persone con poteri magici, la parola “magio” ha la stessa origine della parola “mago” in italiano.
L’origine dei Re Magi raccontata dai loro nomi
Nel vangelo di Matteo, l’unico testo canonico della Chiesa cattolica che parla dei magi, non vengono riportati i loro nomi. Si pensa che questi siano stati aggiunti al mito secoli dopo. In particolare i nomi Melchiorre, Baldassarre e Gaspare – i più usati nella leggenda raccontata dai cristiani in Europa – verrebbero da un manoscritto greco che risale al quinto o al sesto secolo, scritto ad Alessandria d’Egitto e arrivato all’epoca contemporanea solo con una traduzione di alcuni secoli dopo.
In altre zone del mondo,
le comunità cristiane non usano gli stessi nomi. In Armenia, ad esempio, si sono diffusi i nomi Kagpha, Badadakharida e Badadilma, mentre in Etiopia si parla di Hor, Karsudan e Basanater e in Siria di Larvandad, Gushnasaph e Hormisdas.
Anche il fatto che fossero “re” è stato aggiunto dopo. Fin dal terzo secolo si iniziò a parlare di re perché un passaggio del Vecchio testamento, nella Bibbia, parlava di re che avrebbero reso onore al salvatore del popolo ebraico. Infine nel Medioevo, uno dei salmi – cantilene sacre – recitati nella festa dell’Epifania parla di alcuni “re” che portano dei doni.
Perchè i Re Magi portano oro, incenso e mirra
I tre doni dei magi – oro, incenso e mirra – sono tra i pochi dettagli che vengono citati direttamente nel vangelo di Matteo. Per i primi due, è piuttosto apparente il motivo per cui fossero ritenuti dei doni importanti. Si tratta di materiali estremamente preziosi e che simboleggiano rispettivamente regalità e sacralità.
Per quanto riguarda la mirra, invece, questa è una resina che si ottiene lavorando la corteccia di alcune piante, diffuse sopratutto in alcune aree dell’Africa orientale e della penisola arabica. All’epoca, era una sostanza utilizzata in molti rituali sacri, quindi ha un valore simbolico come dono. Tra l’altro, la mirra viene usata anche per ungere il corpo di Gesù prima che venga sepolto, quindi si ricollega nella simbologia cristiana alla sua natura divina.
Testo Tratto da: https://www.fanpage.it/cultura/chi-erano-davvero-i-re-magi-i-nomi-da-dove-provenivano-e-i-dubbi-sulla-loro-storia/