Passeggiando per Firenze LA MATTINA

SABATO 13 MARZO ORE 10,40

RITROVO ORE 10,40,00 IN VIA RICASOLI ANGOLO P.ZA DUOMO

La passeggiata avrà una durata di un’ora e venti minuti

Percorso facile adatto a tutti.

passeggiando conosceremo laboratori e luoghi diversi l’uno dall’altro ma pieni di storie curiosità e aneddoti da raccontare.

Quota di partecipazione € 11,00 comprese radio con auricolari per migliore ascolto.

PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE

scrivendo un whatsapp al 3664475991

oppure scrivendo una mail a: visiteguidate@associazionemarginalia.org

Un po’ di storia sul commesso fiorentino


Il commesso, o mosaico fiorentino in pietre dure, è un’antica tecnica artistica e artigianale. Consente di ottenere tarsie in pietre dure (anche molto pregiate) con particolari estremamente minuti.

Già conosciuto nel XV secolo, durante la signoria dei Medici il mosaico fiorentino conobbe un notevole impulso. Culminerà nel 1588 con l’istituzione dell’Opificio delle Pietre Dure. (tuttora esistente) per opera del Granduca Ferdinando I Dè Medici.

Nel commesso (il cui nome – in riferimento alla tecnica di lavorazione

deriva dal verbo latino committere, cioè congiungere. Si utilizza una vasta gamma di materiali lapidei, costituiti sia dalle pietre normalmente riscontrabili anche nei rivestimnti e negli elementi di arredo (come ad esempio varie tipologie di marmi o la pietra paesina.Molto diffusa in Toscana e costituita da calcare compatto e argilla. Sia da vere e proprie pietre semi-preziose, tra cui la malachite, i lapislazzuli, l’agata, l’onice, l’occhio di tigre e l’alabastro. L’accostamento di materiali molto diversi per colore, texture e venature, tagliati in forme sempre diverse (e strettamente dipendenti dalle caratteristiche del soggetto rappresentato) produce infatti effetti pittorici straordinariamente realistici.

Per realizzare un mosaico, per prima cosa si prepara un bozzetto in scala 1:1, segnando accuratamente i contorni delle varie figure: su questa base andranno infatti tagliate le sagome in pietra che comporranno la tarsia finale, ed è quindi fondamentale che il disegno preparatorio sia molto preciso.

Successivamente, si passa alla scelta del materiale più adatto allo scopo,

perché nel commesso fiorentino tutti gli effetti cromatici e coloristici (comprese le più minute sfumature e le varie texture, come ad esempio la corteccia di un tronco di legno) sono ottenuti semplicemente sfruttando le caratteristiche della pietra naturale: la malachite può suggerire ad esempio la vegetazione, per il cielo si usa il turchese, la pietra paesina si rivela perfetta per i tronchi degli alberi o le montagne, e così via.

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