La Palazzina Reale alla Stazione di Santa Maria Novella, visita agli ambienti storici con Marginalia

LA VISITA E’ STATA ESEGUITA SABATO 25 MARZO ORE 16:30 IN APERTURA STRAORDINARIA

NUOVA DATA DA STABILIRE

RITROVO: ORE 16,20 davanti alla Palazzina Reale

PERCORSO facile adatto a tutti

DURATA DEL PERCORSO: 2 ore ca

VISITEREMO ANCHE ALCUNI AMBIENTI DELLA STAZIONE FERROVIARIA

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COMPRESA L’APERTURA STRAORDINARIA DA CORRISPONDERE A GRANDI STAZIONI PER L’APERTURA STRAORDINARIA E’ DI € 23 A PERSONA, LA QUOTA COMPRENDE ANCHE LA VISITA GUIDATA ALLA PALAZZINA, GLI ARREDI DELLA STAZIONE E IL NOLEGGIO RADIO

PER LE RADIO CHE FORNIREMO, chi può, porti gentilmente il proprio auricolare con spinotto tondo. Grazie per contribuire AL NON spreco di plastica nel pianeta. Anche le piccole cose hanno valore!

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Vi aspettiamo per condividere insieme un pomeriggio diverso parlando ed ammirando uno dei monumenti storici più apprezzati e che riguarda l’architettura razionalista degli anni ’30 dllo scorso scolo.

La Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella fu inaugurata nel 1935

davanti all’ingresso noteremo una vasca con gruppo scultoreo raffigurante “L’Arno e la sua valle“, eseguito, negli anni Trenta del Novecento, da Italo Griselli su incarico dell’amico Giovanni Michelucci (1891-1990), in marmo “fior di esco carnico”, materiale analogo al rivestimento esterno della Palazzina Reale, in contrasto con il paramento dell’interno complesso della stazione centrale di Santa Maria Novella in pietra forte.

Un monumento (dal latino monumentum, “ricordo”, da monère, “ricordare”) è un’opera architettonica di grande valore artistico e storico. Il termine in origine indicava solamente delle strutture che commemoravano un personaggio storico o un avvenimento, ma per estensione oggi il significato comprende anche tutte le costruzioni storiche di una città o di un Paese. Anticamente, i monumenti principali erano quelli funerari e, durante l’Impero romano, quelli dedicati agli imperatori e alle loro imprese. Si trattava di statue o obelischi.
Recentemente, il termine è passato anche ad indicare dei luoghi naturali di straordinaria bellezza o interesse scientifico.

I materiali utilizzati furono scelti tra i più pregiati, in particolare i marmi delle pavimentazioni e dei rivestimenti parietali, uniti al legno di rovere e al noce nazionale.

Si trovano impiegati il serpentino verde delle Alpi, il marmo fior di pesca carnico, il bianco di Carrara, il rosso di Levanto, il marmo rosso Castelpoggio, il pavonazzo d’Arni, quasi a riassumere le ricchezze del sottosuolo italiano. Il salone reale, sviluppato per dieci metri in altezza a coprire l’intera altezza dell’edificio, è illuminato da un grande velario in vetro giallo ondulato, e dalla luce filtrata dalle lastre di alabastro degli affacci al primo piano.

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