Opificio delle Pietre Dure è il primo nome, dato al laboratorio e risale direttamente ad una delle antiche manifatture artigianali e artistiche di epoca granducale a Firenze, istituito nel 1588 nell’ex-convento di San Niccolò dal Granduca Ferdinando I de’ Medici come manifattura di opere in pietre dure, la cosiddetta arte del commesso fiorentino, con la quale si realizzano tuttora splendidi intarsi con pietre semipreziose. In particolare il granduca aveva bisogno di formare le maestranze necessarie per realizzare la grande cappella dei Principi in San Lorenzo, coperta di marmi intarsiati. Esistevano già tuttavia maestranze deputate a tale attività almeno nei laboratori creati da Francesco I de’ Medici nel Casino di San Marco, dai quali si originò poi l’Opificio…

 

Prenotazioni e ulteriori informazioni  alle seguenti mail:

visiteguidate@associazionemarginalia.org

iniziative@associazionemarginalia.org

Tel: 366 4475991

Tel: 329 3075760

Fax 0574 634134

 

Musei Vaticani e Cappella Sistina

Gita di un giorno a Roma con viaggio andata e ritorno in pullman da Prato, Firenze e Pistoia.

La visita sarà completamente guidata da uno storico dell’arte e tutti i partecipanti saranno muniti di auricolari

collegati al microfono della guida per un migliore ascolto.

 

Programma

Partenza da Firenze ore 7,00 presso uscita Firenze Sud parcheggio Hotel Ex Sheraton

Da Prato ore 7, 15

Sosta alle ore 9 per colazione presso autogrill autostrale

arrivo a Roma ore 11,40 ca

tempo libero fino alle ore 14 per ingresso ai Musei Vaticani ore 14,30

Percorso all’interno dei Musei Vaticani:

Cortile della Pigna, Museo Pio Clementino (Sala a Croce Greca, Sala Rotonda, Sala delle Muse, Sala degli animali) Cortile ottagono (gruppo del Laocoonte, Apollo del Belvedere) Gabinetto dell’ Apoxyyomenos; Galleria dei Candelabri, Galleria degli Arazzi, Galleria delle carte geografiche, Galleria e cappella S. Pio V, Sala Sobieski, Stanze di Raffaello, Cappella Sistina.

Rientro in pullman per le varie destinazioni ore 17,20

Arrivo previsto a Prato 21,30 ca a Firenze 21,45 ca

Quota di partecipazione € 65,00 euro a persona

la quota prevede:

Viaggio in pullman andata e ritorno

Biglietto d’ingresso ai Musei

servizio di prenotazione

auricolari

servizio guida

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La chiesa di Santo Spirito a Firenze è stata iniziata nel 1444 dal Brunelleschi e continuata (e terminata, nel 1487) da Gaiole e Salvi d’Andrea che seguirono solo in parte gli originali progetti del maestro Brunelleschi. L’alto campanile è invece opera di Baccio d’Agnolo (1502).

Nel 1564 L’Ammannati cominciò il grosso ciostro ed il complesso della chiesa venne più volte modificato seguendo lo stile iniziale. La facciata tuttavia non venne mai terminata e tutt’oggi si presenta come una grossolana parete intonacata.
L’interno della chiesa di Santo Spirito di Firenze è caratterizzato da 3 grandi navate e lo stile è uno degli esempi più alti dell’architettura rinascimentale. All’interno della chiesa sdi Santo Spirito è possibile ammirare molte opere d’arte come affreschi, dipinti e sculture: tra i vari artisti Orcagna, Giuliano da San Gallo, Sansovino.

La sua caratteristica facciata mistilinea fa da sfondo all’omonima vivace e pittoresca piazza. L’armonioso, lineare interno è opera del Brunelleschi, che qui raggiunse gli estremi esiti del suo percorso artistico. Custodisce importanti opere di Michelangelo (il Crocifisso ligneo), Filippino Lippi e Sansovino.

 

 

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Convento di San Marco a Firenze

Una visita guidata a cura dell’Associazione Culturale Marginalia per scoprire i suggestivi ambienti di uno dei conventi più belli di Firenze rinnovato nel ‘400 da Michelozzo su committenza medicea e dove le decorazioni sono a opera dell’Angelico, il pittore beatificato nel 1982  nel Convento di San Marco da Papa Giovanni Paolo II.

 

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Cenni storici Continua la lettura

Museo HORNE

NUOVA DATA DA DEFINIRE

 

Alcuni cenni storici

Il Museo Horne nasce dalla volontà testamentaria di Herbert Percy Horne ed è costituito da una ricca raccolta di opere d’arte lasciata allo Stato Italiano nel 1916 “a beneficio degli studi”, assieme al palazzo in cui essa è contenuta.Herbert Horne apparteneva a quel gruppo di intellettuali anglosassoni che segnarono profondamente la vita culturale fiorentina tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo.

Nato a Londra nel 1864, architetto e uomo dai molteplici interessi culturali, fissò definitivamente la sua dimora a Firenze verso la fine del secolo per dedicarsi all’attività di collezionista e di studioso.

Nel 1911 acquistò il “palagetto” quattrocentesco di via dei Benci, impegnandosi nel suo restauro con l’intento di creare non un museo, ma un esempio di casa fiorentina del Rinascimento. L’allestimento delle sale fu portato a termine dopo la sua morte, avvenuta nel 1916, dal conte Carlo Gamba e da Giovanni Poggi secondo i criteri impartiti dallo stesso studioso. Il Museo si presenta ai visitatori come un raffinato scrigno di capolavori di pittura e scultura (da Giotto a Simone Martini, da Masaccio al Giambologna), ma anche e soprattutto come una dimora signorile arredata con una pregiata raccolta di arti applicate: ceramiche, oggetti di oreficeria, mobili, sigilli, stoffe, posate, suppellettili domestiche, tutto o per la massima parte databile tra Trecento e Cinquecento. Al secondo piano del palazzo si trova la biblioteca di studio dello stesso Horne, ricca di circa 5000 volumi e di una notevolissima collezione di codici miniati, manoscritti.

 

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