Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze
La Biblioteca medicea Laurenziana di Firenze
è un luogo splendido
L’Associazione Culturale Marginalia propone di ammirare in apertura straordinaria
questo percorso d’arte che affascinerà grandi e piccoli uno storico dell’arte ci accompagnerà in questa passeggiata a ritroso nel tempo.
Quota di Partecipazione: € 15,00, soci € 13,00 bambini fino ai 13 anni gratuito
Prenotazioni obbligatorie scrivendo a:
visiteguidate@associazionemarginalia.org
iniziative@associazionemarginalia.org
info@associazionemarginalia.org
Alla fine della visita potremo rimanere tutti insieme per una pizza da Giannino in Borgo san Lorenzo
1571: le origini
Nel 1571 la Biblioteca fu aperta al pubblico per volere del granduca Cosimo I. Nel suo mirabile, seppure incompiuto, allestimento michelangiolesco. I due aggettivi che la qualificheranno da allora nei secoli, Medicea e Laurenziana, attestano la primitiva origine signorile . La collocazione nel complesso di San Lorenzo. I codici, che costituivano la biblioteca privata dei Medici, disposti sui plutei (banchi) e ricevettero una veste uniforme in cuoio rossastro alle armi Medicee. Le catene, che ancora essi conservano, testimoniano gli usi della consultazione e la preoccupazione dei bibliotecari per la loro conservazione.
In particolare, la Biblioteca riflette nel suo posseduto alcuni dei momenti più importanti della storia, dalla nascita alla maturità, del Rinascimento fiorentino. L’Umanesimo vi è testimoniato, infatti, dalle presenze, in qualità di autori, copisti e possessori di codici, di Coluccio Salutati, Poggio Bracciolini, Niccolò Niccoli, Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. Anche la scrittura umanistica trova nella Laurenziana importantissime attestazioni, così come le scuole dei più grandi miniatori fiorentini, che si ispirarono in parte ad artisti quali Cimabue, Botticelli, i Pollaiolo, il Ghirlandaio.
Dal grande Cosimo, instancabile promotore della costruzione di biblioteche. Fino ai suoi discendenti, signori fiorentini e pontefici di Santa Romana Chiesa, ai granduchi Medicei e a quelli Lorenesi. Raccolsero con intelligente liberalità il messaggio, fino ai ministri illuminati del neonato Stato unitario italiano, questo criterio dell’eccellenza ha guidato l’aggregazione dei nuclei librari privati e pubblici a quello originario, attraverso l’esproprio, il dono e l’acquisto.