Da Santo Spirito a San Felice, con visita al cenacolo di Matteo Rosselli, un percorso nella storia di due grandi chiese.
Da Santo Spirito a San Felice, percorso nella storia di due grandi chiese.
APERTURA STRAORDINARIA DEL CONVENTO ATTIGUO ALLA CHIESA DI SAN FELICE PER AMMIRARE L’ULTIMA CENA DI MATTEO ROSSELLI
NUOVA DATA DA STABILIRE
Ritrovo ore 16,00 davanti alla chiesa di Santo Spirito.
Percorso nelle due chiese forentine per raccontare storia opere e personaggi di una Firenze lontana.
Quota di partecipazione € 11,00 a persona. Ragazzi fino a 12 anni gratuito.
Necessario l’utilizzo della mascherina.
Tutti i partecipanti saranno microfonati per miglior ascolto.
Chi avesse i Propri auricolari del telefono con spinotto tondo gli saremo grati. In alternativa potremo fornirli gli abbiamo noi.
PRENOTAZIONI OBBLIGATORIE scrivendo a:
visiteguidate@associazionemarginalia.org
Oppure scrivi un whatsapp al 366 4475991
https://www.associazionemarginalia.org/
SEGUICI anche su Facebook: https://www.facebook.com/associazioneculturalemarginalia/
Instagram: https://www.instagram.com/marginalia_ass.culturale/
YOU TUBE: Associazione Culturale Marginalia
Un po’ di storia.
Santo Spirito:
La Basilica di Santo Spirito è uno dei luoghi più suggestivi di Firenze. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Arno ed è stata progettata da Filippo Brunelleschi. Da sempre, sin dal suo insediamento, è retta dai Frati dell’Ordine di Sant’Agostino. Al suo interno si trovano opere dei più famosi artisti fiorentini, primo fra tutti il Crocifisso ligneo del giovane Michelangelo.
San Felice
Esistente già nell’XI secolo fu ampliata nel XIV e infine ristrutturata nel XV secolo con l’intervento di Michelozzo in facciata e all’interno. Ci fu anche il rifacimento delle cappelle absidali. Quella centrale, con il grande arco trionfale con ispirazione a prototipi di Brunelleschi. Nel Cinquecento le monache domenicane di clausura fecero realizzare il coro sopraelevato per poter assistere alle funzioni. All’interno si segnala inoltre il trittico su fondo oro di Neri di Bicci e, nel refettorio, l’Ultima Cena di Matteo Rosselli.